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Il lato oscuro del desiderio: la Fedra di Agnese Grieco
- Francesco Padovani
- Visioni e re/visioni
Afrodite fa il suo ingresso in un interno polveroso, che sembra un vecchio ufficio della DDR: pareti rivestite di legno scuro, due sedie foderate, una poltrona, un tavolo; sul tavolo dei libri, un bicchiere, un posacenere e un pacchetto di sigarette.
Quando le Baccanti sventolano la bandiera palestinese
- Gherardo Ugolini
- Visioni e re/visioni
Cosa hanno a che fare le Baccanti di Euripide con l’assedio dell’esercito israeliano alla striscia di Gaza?
La poésie de la résistance. Festival Fabre 2025 – Teatro OutOff Milano
- Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
Voci tragiche: dai figli di Medea a Hind Rajab all' arresto della Flotilla
- Sotera Fornaro
- Tragico contemporaneo
La voce che nella notte tra il giorno 1 e 2 ottobre 2025 ha intimato l’alt alle imbarcazioni della Sumud Flotilla, arrivate a 80 miglia da Gaza, era di un ufficiale donna dell’esercito israeliano.
La tragedia (greca), il gesto di Antigone e la Sumud Flotilla.
- Sotera Fornaro
- Tragico contemporaneo
La tragedia, nonostante alcuni proclami critici del secolo scorso, non è mai morta, né ha bisogno di essere resuscitata.
Quando la tragedia greca non basta. Gaza a Venezia (e non solo)
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Ieri il direttore della Biennale Pierangelo Buttafuoco, anche in risposta all’appello del gruppo Venice4Palestine, ha citato la traduzione di alcuni versi delle Troiane di Euripide in cui si piange l’insensatezza dell’eccidio del figlio di Ettore, che nel racconto mitologico fu gettato giù da una torre per ispirazione di Odisseo, con la motivazione di liberarsi di un possibile acerrimo nemico dei Greci in futuro[1].
Ripetizione e tragedia: da Antigone a Gaza/Repetition and Tragedy: From Antigone to Gaza
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
English version below
In principio era la ripetizione. L’uomo impara a camminare ripetendo dei gesti, a parlare ripetendo dei suoni, conta il tempo attraverso la ripetizione del succedersi di luce e buio, si orienta nello spazio ricordando vie già percorse e costruendo mappe dei suoi spostamenti.
Elettra sotto il lampione di Lili Marleen: Poreia Theatre nella tragedia di Sofocle al Festival di Atene Epidauro 2025 / Electra beneath the Lamplight of Lili Marleen: Poreia Theatre in Sophocles’ Tragedy at the Athens Epidaurus Festival 2025
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
The English version below
Il passato è una terra straniera: Thebae Desertae (Antigone) a Epidauro. / The Past Is a Foreign Land: Thebae Desertae (Antigone) at Epidaurus
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
See below for the English version
Trachinie di Sofocle: patriarcato, violenza e amore tossico. Sull'attualità di una tragedia dimenticata.
- Tony Bierl
- Visioni e re/visioni
Le Trachinie sulla scena contemporanea
Le Trachinie, opera giovanile di Sofocle dalla datazione incerta (tra il 450 e il 428 a.C., con una probabile rappresentazione tra il 438 e il 433 a.C.), mette in scena, nella forma di un dramma coniugale, una situazione quasi archetipica: da un lato la moglie fedele, sola nell’attesa del marito lontano; dall’altro, l’eroe in guerra che, oltre a conquistare terre e onori, si appropria anche di donne, fino a inviarne una, destinata a diventare sua concubina, nella casa coniugale prima ancora del proprio ritorno. È questo gesto a innescare la dinamica tragica.
Trilogia dell'assedio: mito e rito, carcere e destino (Edipo Re, Sette a Tebe, Antigone)
- Angela Albanese
- Visioni e re/visioni
Lo scorso febbraio 2025, nell’anno del ventennale dalla sua fondazione, la compagnia modenese Teatro dei Venti ha presentato in prima assoluta al Teatro delle Passioni di Modena, in coproduzione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, il progetto drammaturgico in tre episodi Trilogia dell’Assedio, con la regia di Stefano Tè, e la drammaturgia dell’autore, attore e regista Vittorio Continelli, la poetessa Azzurra D’Agostino e lo stesso Tè.
Die Frauen von Trachis / Le Trachinie di Sofocle. Le consapevolezze di Deianira.
- Karin Schlapbach (traduzione di Raffaella Viccei) - Muriel Gerstner
- Visioni e re/visioni
Un’enorme cassettiera, al centro del palco, domina la scena. La cassettiera è il luogo dove si conservano gli oggetti, ma in Die Frauen von Trachis funge anche da luogo dove i personaggi della tragedia cercano rifugio, nascondendosi, e da dove, spuntando fuori dai cassetti all’improvviso, cercano di fuggire. Questo mobile riproduce in grande un pezzo di arredamento tipico di una casa borghese tuttavia proprio le sue dimensioni spropositate suggeriscono allo spettatore non intimità familiare o rassicurazione ma un peso, una simbolica ponderosa eredità che grava sulla scena, estranea ai personaggi e al pubblico.
La vita accanto: Fedra, Ippolito e la vergogna
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Il film La vita accanto di Marco Tullio Giordana (2024), ispirato dall’omonimo romanzo di Mariapia Veladiano, racconta della famiglia Macula, in latino ‘macchia’. Il cognome è parlante, perché la famiglia è macchiata da un oscuro segreto. La città in cui si svolge la vicenda è Vicenza, città di provincia suggestiva, ricca di storie e di segreti; una città che si affaccia su un fiume che scorre impetuoso e minaccioso.
Amore come malattia. Riflessioni su Fedra in scena a Pompei.
- Daniela Milo
- Visioni e re/visioni
La Fedra con la regia di Paul Curran, che ha debuttato a Siracusa l’11 maggio (ne ha parlato qui Gherardo Ugolini), continua la sua tournée. Qui si dà un resoconto dello spettacolo presentato al Teatro Grande di Pompei, nella cornice di una manifestazione (Pompeii Theatrum Mundi) arrivata alla VII edizione, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Napoli, della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli.
Fedra, Ippolito e le conseguenze dell’amore. Il dramma di Euripide per la regia di Paul Curran in scena a Siracusa
- Gherardo Ugolini
- Visioni e re/visioni
Torna l’Ippolito portatore di corona di Euripide al Teatro Greco di Siracusa, sia pure col titolo di Fedra: una scelta non nuova da parte dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (lo stesso era accaduto per la messinscena del 2010) e che trova una sua più che legittima giustificazione nel fatto che già le fonti antiche usavano per il drama euripideo anche il titolo Fedra, così come s’intitolava Fedra una perduta tragedia di Sofocle e quella successiva di Seneca.
Sangue di terra dura (Fedra)
- Manlio Marinelli
- Drammaturgie
Il testo che segue è tratto da una delle pièces di Manlio Marinelli ispirate al mito greco, raccolte in volume per Editoria & Spettacolo nel 2018. In questa raccolta, Manlio Marinelli racconta cinque miti greci di donne, Fedra, Antigone, Medea, Giocasta, Cassandra, «provando a rintracciare, in ciascuno di essi, l’elemento caratterizzante in grado di assumere un nuovo significato rispetto alla condizione della donna o, per meglio dire del femminile, nel mondo contemporaneo» [1].
Divagazioni su Fedra e Ippolito
- Rui Pina Coelho
- Biblioteca
1.Il mito di Fedra e Ippolito si affaccia al XX secolo con l'Introduzione di Miguel de Unamuno alla sua riscrittura del mito, che data 1910 ma ebbe la prima all'Ateneo di Madrid solo nel 1918 (traduzione italiana di Raffaella Valenti Petino, 2010).

















